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Liberté: in Francia via gli animali selvaggi dai circhi entro 5 anni

Le esibizioni di animali selvatici nei circhi saranno gradualmente vietate in Francia, così come la riproduzione e l’introduzione di nuove orche e delfini nei tre grandi acquari del Paese: lo ha annunciato oggi la ministra per la Transizione ecologica, Barbara Pompili.

La ministra, che ha presentato una serie di misure sul “benessere della fauna selvaggia in cattività” ha annunciato anche “entro 5 anni” la fine dell’allevamento di visoni d’America per utilizzare la loro pelliccia, sottolineando che “la nostra epoca ha cambiato atteggiamento verso gli animali selvatici”.
“E’ ormai tempo – ha proseguito la ministra in una conferenza stampa – che il fascino ancestrale che questi esseri selvatici esercitano su di noi non si traduca più in situazioni in cui si favorisce il loro stato di cattività rispetto al loro benessere”.
Fonte e Foto: Ansa/Sole 24 Ore

Non solo il progressivo divieto di esposizione degli animali selvatici nei circhi itineranti, ma anche la fine dell’introduzione di nuove orche e delfini nei delfinari e la fine entro cinque anni dell’allevamento dei visoni per le pellicce. Sono queste alcune delle misure volte a favorire le condizioni di vita degli animali selvaggi annunciate dal ministro francese della Transizione Ecologica Barbara Pompili.

Tra le misure annunciate c’è anche il sostegno dello Stato agli zoo che attueranno iniziative in favore degli animali custoditi. Decisioni che seguono un cambio di mentalità ormai diffuso in tutta Europa nei confronti dello sfruttamento della fauna selvatica con il fine dell’intrattenimento. Più di venti Paesi del Vecchio Continente hanno già limitato o proibito del tutto la presentazione degli animali nei circhi.

Il problema dello sfruttamento è avvertito anche nella stessa Francia dove, a detta del ministro, più di 400 comunità, tra cui la città di Marsiglia, hanno detto basta all’esposizione di tigri, elefanti, rinoceronti e leoni.

Dal ministro però nessun termine per la messa in atto di queste misure: “Fissare una data non risolve tutti i problemi, preferisco impostare un processo in modo che avvenga il più rapidamente possibile”, ha spiegato. Alla base di questa scelta c’è sicuramente il problema relativo alla gestione degli oltre 500 animali selvatici attualmente in cattività nei circhi: impossibile, secondo gli esperti, lasciarli liberi nel loro habitat senza un graduale ambientamento.

L’annuncio era stato preceduto dalle proteste dei professionisti e degli artisti circensi, che hanno individuato nelle misure ministeriali una “condanna a morte” per il loro lavoro.

“So quanto siano difficili per alcuni lavoratori gli annunci di oggi – ha voluto precisare il ministro – ma ho il dovere di non mentire a nessuno e di mostrare a tutti qual’è la strada che il nostro Paese vuole prendere. Faremo il possibile per aiutare tutti in questa transizione che abbiamo deciso di affrontare”.

Fonte e Foto: Mashable Italia