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Gatti e cani migliorano la vita. La scienza spiega perché

Amare e prendersi cura di un animale domestico ha benefici terapeutici, fisici ed emotivi

Chi li ama già lo sapeva, ma adesso anche la scienza lo conferma. Gli animali migliorano la vita.
Sono molte le ricerche che nel corso degli anni hanno esaminato gli effetti sull’uomo della compagnia di cani, gatti, conigli e altri amici a quattro zampe.
E tutte dicono la stessa cosa: amare e prendersi cura di un animale domestico ha benefici terapeutici, fisici ed emotivi per la salute.
Eccone alcuni.

1. Gli animali domestici aiutano a combattere le allergie e costruire le difese immunitarie

Contrariamente alle credenze comuni, gli animali domestici possono aiutare a combattere asma e allergie.
Secondo uno studio della University of Wisconsin-Madison, pubblicato sul nel Journal of Allergy and Clinical Immunology da James E. Gern, i bambini cresciuti con amici pelosi in casa hanno meno probabilità di soffrire di allergie da animali da compagnia in futuro.

2. Gli animali domestici aiutano le persone che soffrono di depressione lieve

Quando si tratta di salute mentale, gli animali domestici possono essere di grande aiuto.
Uno studio condotto dalle Università di Miami e e di Saint Louis ha rilevato che gli animali domestici possono migliorare la vita dei loro proprietari dal punto di vista psicologico, riducendo lo stress e malattia.
Chi ha un cane inoltre, tende a essere più estroverso e socievole: le passeggiate giornaliere diventano occasione per socializzare, creando uno stimolo all’interazione e alla ripresa vitale.

3. I proprietari di animali domestici vivono più a lungo

Forse dipende da tutti i benefici per la salute, o semplicemente dalla felicità mentale di avere un compagno, ma i proprietari di animali sono risultati più longevi.
Uno studio  ha esaminato i pazienti dimessi da un reparto di terapia coronarica. Ne è risultato che quelli che a casa hanno trovato il loro animale ad attenderli, hanno avuto un tasso di sopravvivenza più elevato rispetto a chi non lo ha avuto.
Analizzando il comportamento di 547 persone con oltre 65 anni di età, un team della Saint Andrews University, in Scozia, ha indicato che i proprietari di animali risultano più giovani di dieci anni dal punto di vista fisico e mentale rispetto ai coetanei.

4. Gli animali domestici aiutano a mantenersi in forma

Possedere alcuni animali, come i cani, incoraggia a intensificare l’attività fisica in quanto si deve uscire per portarlo “a spasso”.
Questo aumento di attività si traduce nel proteggerli da malattie cardiache oltre che nel risvegliare negli stessi il piacere di un corpo attivo ed energico.
Inoltre, un animale come un cane o un gatto ha bisogno di stimoli goliardici.
Spesso e volentieri, quindi, il proprietario si troverà coinvolto, anche dentro casa, in giochi con il proprio compagno peloso, mantenendosi attivo e migliorando anche l’umore.

5. Gli animali domestici aiutano lo sviluppo emotivo dei bambini

Gli animali domestici offrono molti benefici emotivi nei bambini.
Molti di loro sviluppano precocemente la responsabilità, la compassione e l’empatia.
La sola presenza di animali domestici in casa può aiutare a fornire un senso di sicurezza.
Avere un cane o un gatto, per esempio, può contribuire ad alleviare l’ansia da separazione nei bimbi quando mamma e papà non sono in casa.
Gli studi hanno anche dimostrato che gli animali domestici possono aiutare a calmare i bambini iperattivi o eccessivamente aggressivi.
Giocare con un animale domestico può anche stimolare l’immaginazione e la curiosità.
Riuscire ad insegnare a un cane, dopo molti tentativi, a eseguire un nuovo trucco, per esempio, può far comprendere ai bambini l’importanza della perseveranza.

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 

SEDE DI BRESCIA  FACOLTÀ DI  SCIENZE DELLA FORMAZIONE 

CORSO DI LAUREA IN  SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E FORMAZIONE 

Anno Accademico 2014/2015 

Il  rapporto  uomo-animale  ha  origini  antichissime  e  si  connota  di  differenti sfumature.  Nel  corso  dei  secoli  essi  sono  stati  compagni  di  vita,  strumenti  di lavoro,  di  sostentamento  e  validi  mezzi  di  locomozione,  investiti  spesso  di grande  carica  simbolica.  Ad  esempio  nell’antica  Grecia,  Esculapio,  dio  della medicina,  viene  raffigurato  con  quattro  animali  guaritori,  il  cane  che  lecca  le ferite  favorendone  la  cicatrizzazione,  il  serpente  come  portatore  di  un  veleno guaritore,  l’oca  migratrice  di  mondi  e  il  gallo  che  con  il  suo  canto  annuncia  il giungere  del  giorno,  quindi  della  guarigione.

Negli  ultimi  decenni  tale  relazione  è  notevolmente  mutata,  con  la  diffusione della  consapevolezza  che  essa  possa  essere  anche  una  preziosa  fonte  di giovamento  per  tutti,  in  particolare  per  bambini,  anziani,  persone  che soffrono  di  disagi  fisici  e  psichici.

Essa  presenta  notevoli  effetti  benefici riscontrati  a  livello  fisico  come  l’abbassamento  della  pressione  sanguigna  e della  frequenza  cardiaca,  la  riduzione  del  colesterolo  e  la  normalizzazione della  respirazione.

Dal  punto  di  vista  psichico,  tale  relazione  promuoverebbe il  decremento  della  sensazione  di  solitudine  e  depressione,  accrescimento dell’autostima,  variazioni  che  favoriscono  lo  sviluppo  dell’interazione  sociale. L’animale  da  compagnia,  inoltre,  si  trasforma  in  un  supporto  emotivo privilegiato.

Questa  combinazione  dona  quindi  un  contributo  significativo  al miglioramento  globale  della  qualità  della  vita  e  alla  promozione  di  una crescita integrale della Persona, secondo i tratti del Personalismo Pedagogico.

In particolare, il dialogo uomo-animale fondato su meccanismi affettivo-emozionali è privo di elementi comunicativi perturbanti come il giudizio, la critica che spesso rappresentano un limite nello scambio dialogico uomo-uomo. Il predominio del canale non verbale consente di uscire dall’ingessatura delle parole, sciogliendo nodi psicologici reconditi, difficili da esprimere ad alta voce. Il contatto con un animale produce, infatti, un vortice di sensazioni continue, intense e profonde.

Il “pet” è anche un “facilitatore sociale”, diventa cioè un intermediario comunicativo, che incentiva la socializzazione con altri individui, ponendosi come argomento di avvio per scambi dialogici.

Un aspetto pedagogico dell’evoluzione umana è legato alla capacità di intrecciare rapporti volti alla risoluzione di problemi comuni, ostacoli e imprevisti finalizzati alla crescita. Inoltre, le convenzioni sociali spesso minano il contatto fisico fra persone, non soltanto se estranee. Si tratta di un tipico fenomeno della società occidentale, basata sull’individualismo, che crea delle barriere e trasforma gli uomini in arcipelaghi di isole, fisicamente vicini, ma emotivamente lontani.

L’animale, in modo particolare il cane, riconduce l’uomo verso il mondo delle emozioni, non effettua distinzioni legate ai tratti somatici diversi e non si lascia condizionare da anomalie fisiche, anzi ci esorta a ridurre le distanze per riscoprire la bellezza di legami empatici, autentici.

Mario Abis, docente universitario presso IULM, ha elaborato la “teoria delle 4S” in cui sostiene che il pet sia in grado di rispondere ai quattro bisogni fondamentali dell’uomo fornendo sicurezza, sensibilità, silenzio e stabilità.

L’uomo è quindi portatore di un pensiero che si esprime mediante un linguaggio verbale, senza tuttavia dimenticare che il 65% della comunicazione ha valenza non verbale. Inoltre se per gravi problematiche o disabilità le parole non possono essere proferite è il corpo a raccontarsi.

Uomini e animali condividono un’intelligenza inconscia, istintuale, una tendenza innata volta a conservare la vita. Essa costituirebbe la base su cui poggia l’intelligenza conscia e verbale che si è evoluta nell’uomo. Anche il personaggio mitologico del centauro, mezzo uomo e mezzo cavallo, ricorda come la razionalità da sola non sussista, ma debba fondersi con passione e sentimenti.

Razionale ed emozionale sono due sfere complementari, come i pedali di una bici, quindi, qualora una venisse trascurata, sarebbe come proseguire con un piede solo.

L’uomo è dunque un “animale sociale”, si struttura e forgia la sua personalità in contesti relazionali, grazie al rapporto di interscambio con il “Tu”.